Il C.I.R.S. rafforza accoglienza e reinserimento, stop alle attività di formazione

Assistenza, protezione sociale e prevenzione sia nel campo del bisogno in generale, sia per le devianze psico-sociali. Stop definitivo invece al settore della formazione.

E’ questo il nuovo corso avviato dal Cirs Onlus di Messina, il Comitato italiano di reinserimento sociale che, con un atto di scissione sottoscritto davanti al notaio, ha abbandonato definitivamente l’attività formativa già da tempo gestita da professionisti esterni alla Onlus.

Il nuovo indirizzo nasce per rafforzare ancora di più la vocazione originaria del Cirs che gestisce due case famiglia, una delle quali ad indirizzo segreto: vale a dire solidarietà sociale, promozione della donna, assistenza e tutela nei casi di disagio o di violenze anche per i minori.

L’attività di Formazione, invece, conserva solo temporaneamente il nome del Cirs e l’anzianità di accredito alla Regione e continuerà a svolgersi al primo piano della struttura che ospita la Casa Famiglia “La Glicine”, in via Monsignor Francesco Bruno, in virtù di un contratto di locazione.

«Il lavoro del Cirs nella Formazione – spiega Maria Celeste Celi, presidente anche nazionale dell’Ente – è durato quarant’anni ed ha permesso a numerosi giovani disagiati di qualificarsi e trovare lavoro. In quarant’anni, il Cirs, è uno dei pochissimi enti che esce dalla Formazione senza alcuna sanzione rispetto alle difficoltà ma anche agli scandali che hanno investito questo settore. La scissione non rappresenta però un passo indietro per l’Ente – conclude Maria Celeste Celi – ma l’impegno a rafforzare, oltre l’accoglienza, tutte quelle attività finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo delle ospiti, tanto è vero che sono state avviate anche una serie di Borse lavoro per le donne della casa famiglia».

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